mercoledì 24 dicembre 2014

Legalizzazione della prostituzione - parte 2 (razionale)

Questo è un argomento molto controverso che spacca l'opinione pubblica.
Voglio partire da alcuni presupposti che io considero verità oggettive:

- la prostituzione c'è sempre stata e sempre ci sarà. Non può essere fermata da nessuna legge
- il proibizionismo ci ha insegnato che il proibizionismo non serve a niente
- l'uomo ha un naturale e legittimo desiderio sessuale, la cui repressione può avere conseguenze  negative
- andare con una meretrice non è oggettivamente sbagliato o "immorale". La morale stessa è soggettiva
- finché c'è consenso non c'è violenza
- in Italia la prostituzione in sé non è illegale; costituiscono reato il favoreggiamento e lo sfruttamento

Detto questo, sono convinto che ormai sarebbe il caso di ri-legalizzare la prostituzione in Italia.
Vedo solo benefici e nessun effetto negativo.

Intanto ci sarebbe il pagamento delle tasse da parte delle prostitute. Solo con questo lo stato potrebbe risparmiarsi di alzare le tasse su energia, imu, tasi ecc.
Versare i contributi sarebbe un bel vantaggio per le ragazze, che avrebbero quindi diritti sindacali e un giorno potrebbero anche raggiungere la pensione. 
Inoltre le prostitute avrebbero una maggiore dignità sociale, fino ad essere accettate come persone normali.
Non sottovalutiamo i controlli sanitari obbligatori, tra cui anche le analisi del sangue per verificare la presenza di malattie sessualmente trasmissibili. Attualmente, se una ragazza ha l'Aids potrebbe anche non saperlo e rischierebbe di contagiare decine di avventori.

Nella mia città si stima che ci siano circa 250 prostitute. Ipotizziamo che ognuna incassi circa 5.000 euro al mese, ovvero 60.000 euro all'anno. Significa che solo qui il giro d'affari è di 15 milioni all'anno. Chissà a quanto ammonta se consideriamo tutta l'Italia.
E' triste pensare che attualmente è tutto in nero, con soldi contanti che vengono portati all'estero. Economicamente parlando è un cancro per il paese.
E' vero, anche con la legalizzazione continuerebbero in ogni caso ad esserci prostitute che esercitano in nero, oppure che dichiarano un reddito inferiore, ma questo avviene un po' per tutte le categorie di lavoratori autonomi.
In gran parte dipende dalla pressione fiscale che verrebbe imposta alle operatrici sessuali. Se fosse troppo alta, esse sarebbero costrette ad alzare le tariffe quindi si vedrebbero soffiare via i clienti da quelle che lavorano in nero.

Penso anche a quanti turisti verrebbero in Italia, non dico solo per fare sesso ma di sicuro sarebbe un'attrazione in più.
Attualmente ci sono orde di italiani che vanno in Austria nei locali vicino al confine spendendo soldi fuori dalle frontiere. E chissà quanti vanno in Tailandia e Brasile per fare turismo sessuale.

Dal punto di vista del cliente, la legalizzazione potrebbe portare a un leggero rialzo del prezzo. Ma sinceramente preferirei pagare un po' di più ma stare tranquillo dal punto di vista igienico-sanitario e legale.

Molte persone attualmente vorrebbero andare da una prostituta ma non ne hanno il coraggio.
  • temono di essere visti o scoperti da qualcuno che conoscono
  • pensano che gli annunci sui siti internet siano tutti falsi, o una volta sul posto di essere rapinati
  • temono di essere scoperti dalla polizia
  • il timore e la timidezza impediscono di compiere il gesto, specie la prima volta
Con le case chiuse ci sarebbe un maggiore afflusso di clienti, i quali si sentirebbero più tranquilli. Un po' come avviene adesso nei centri massaggi cinesi, frequentati spesso da chi non ha il coraggio di andare da una prostituta "vera".

La legalizzazione porterebbe anche a una riduzione delle ragazze che sono costrette a svolgere il mestiere sotto minaccia. Sono convinto che come conseguenza indiretta ci sarebbe anche una riduzione di casi di stupro e traffico di droga. Diciamo della criminalità in genere.

Sinceramente mi stupisco del fatto che la prostituzione non sia ancora del tutto legale.
La colpa è dei moralisti i quali convinti di fare del bene permettono che tutto ciò avvenga fuori dalla legalità, quindi fuori dal controllo.
Poi c'è la classica mentalità all'Italiana, restìa di fronte ai forti cambiamenti.
I politici catto-comunisti non osano proporre la regolarizzazione forse per non perdere una fetta di elettorato. L'unico partito ad aver preso una posizione è la Lega.

Dovremmo prendere spunto da paesi come Olanda, Austria, Germania, Svizzera e altri dove ci sono modelli funzionanti e ben testati.

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